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La Grifo Basket Imola concede troppo a Riccione

Riccione – Grifo 75-72 (29-13, 47-28, 63-52)

Riccione: Renzi 4, Gardini 19, Provesi 8, Russu 10, Del Fabbro 7, Cortini 21, Gori 2, Capelli, Borla ne, Calegari 4. All. Ferro

Grifo: Barbieri A., Zaccherini, Schillani 12, Piazza 11, Sassi, Laghi 14, Franzoni 15, Barbisan 6, Carbone, Conti, Syla 14, Poggi. All. Pietrantonio

Riccione – Grifo è l’eccezione alla regola del “non c’è due senza tre”. Infatti, Riccione ottiene la prima vittori dopo due sconfitte e la Grifo perde dopo due vittorie.

 

Il primo quarto

Alla palla a due si presentano Gardini, Cortini, del fabbro, Russu e Calegari per Riccione, Laghi, Barbieri, Franzoni, Piazza e Syla per la Grifo. In realtà la Grifo è la grande assente in quest’avvio di partita, mentre Riccione occupa la propria area con due pezzi da novata e più: l’ex Russu e Calegari, e zero paura di attaccare.

Il secondo quarto

Ad inizio secondo periodo la Grifo arriva al massimo svantaggio (34-13), ma per tutto il periodo il divario resta a cavallo del ventello, anche se la Grifo comincia a mostrare almeno voglia di difendere.

Il terzo quarto

Durante l’intervallo lungo coach Pietrantonio si fa sentire e i ragazzi rientrano in campo trasformati, difesa aggressiva e velocità in contropiede, cosicché la produzione offensiva di Riccione cala e quella della Grifo cresce.

Il quarto quarto

Ultimi dieci minuti avvincenti. L’inerzia è tutta in mano a chi viaggia e, nonostante qualche persa di troppo (19 in totale contro solo 6 recuperi), si arriva in volata: 73-72 a 26 secondi dal termine palla in mano. Doppio errore in attacco, fallo tattico con 2/2 di Riccione, rimessa in attacco dopo il timeout e tiro da tre che si rifiuta di entrare, perché la Madonna del Ponte protettrice dei cestisti avrà pensato che non fosse giusto premiare una squadra che ha sprecato i primi venti minuti di gara.

Commento

A Riccione si è visto che la squadra ha un grande potenziale, ma non può distrarsi e non può permettersi di giocare individualmente perché la sua forza risiede nel gruppo e nel fatto di poter giocare in 12, cosa che in pochi si possono permettere, e tutti e 12 possono diventare a turno protagonisti se gli altri li supportano nelle loro giornate di grazia. Ma se non c’è voglia di sacrificarsi per sé e per gli altri, non si va da nessuna parte.